lunedì 10 giugno 2013

Gentilini e Mazzarò

Certo, uno sceriffo razzistello che di sicuro odia i terroni non vorrebbe essere paragonato a un personaggio di una novella di Verga, però a me è venuto proprio spontaneo.

Anzi, almeno Mazzarò, si accorse che era tempo di morire e si mise a distruggere tutto come un pazzo urlando "roba mia, vientene con me!"

Gentilini, invece, dopo qualche lustro da sceriffo (o vice-sceriffo, però comandava lui) di Treviso, alla fine è stato mandato a casa dal voto. E che fa, il gentlemen? Non dice: io sono finito, non è più il mio tempo, dice che "La Lega è finita".

Ovviamente io spero tanto che Gentilini abbia ragione e che davvero la Lega sia finita, però, quando vedo questi vegliardi di destra, centro e sinistra, che invece di portare i nipoti ai giardinetti imperversano facendo danni fino all'ultimo giorno utile, dando magari sempre la colpa agli altri, e pensando di essere sempre l'unica soluzione possibile, la mia mente, immancabilmente, torna a quei bellissimi giorni in Turchia.
Laggiù, mentre si girava a caccia di rocce vulcaniche, tutte le volte che si passava davanti a un cimitero, Yilmaz, nel suo inglese approssimativo mi diceva: ecco un altro posto pieno di gente che pensava che il mondo non sarebbe andato avanti senza di loro.

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