mercoledì 30 novembre 2011

Bambini, immigrati, libri e TV

Un bestiale articolo di Libero (nel senso che è scritto da un animale), ben commentato da EnricoBerliguer.it, mi fa tornare davanti agli occhi i bambini denutriti che ho visto in Burkina e quelli, un po' più in carne, ma poverissimi, dei villaggi etiopi di qualche settimana fa.
Ecco, io la penso all'esatto contrario dell'animale che scrive su Libero: dovremmo far qualcosa perché in certi paesi si facciano meno figli, perché la sovrappopolazione ne ammazza più della peste.

La prima cosa da dire all'animale di Libero riguarda le correlazioni spurie: mettete in un grafico le città del mondo: sulla X il numero di omicidi, sulla Y il numero di chiese (includete magari moschee e altri luoghi di culto), e troverete una bellissima correlazione. Chi più prega più ammazza? Forse, ma più probabilmente la spiegazione è che il numero di chiese e il numero di omicidi per città dipendono entrambe dal numero di abitanti (più una città è grande più chiese ha, più una città è grande più omicidi ha), ma non sono logicamente correlate tra di loro.

La seconda cosa da dire all'animale di Libero e anche al Ministro inglese citato nell'articolo, è che sono due maschilisti di merda. Perché anche la scolarizzazione maschile fa diminuire la natalità, quasi allo stesso modo di quella femminile. Andate in Africa a vedere con i vostri occhi: quelli che vivono in un villaggio sperduto si sposano a 16 anni e fanno un figlio ogni 18 mesi. Non solo, non tanto, perché hanno bisogno dei figli per i campi, per le bestie, o per mandarli ad accattonare, ma più semplicemente perché non hanno idea di cosa voglia dire programmare il futuro perché vivono alla giornata, perché non hanno contraccettivi e perché la sera non hanno altro da fare. Quindi vedranno i nostri scienziati maschilisti, come funzioni benissimo la correlazione tra la prolificità delle genti e il loro tasso di scolarizzazione (anche quello maschile, ripeto, perché chi studia poi ragiona e programma, invece di fare figli a raffica come fanno gli animali, appunto), ma anche quella tra la prolificità e la diffusione dei preservativi (e in questo cristiani e musulmani sono ugualmente responsabili della diffusione della HIV e della sovrappopolazione dei paesei poveri), e anche quella tra la prolificità e la diffusione delle TV: vi pare strano? Più TV, meno sesso, meno figli.

La terza e ultima cosa da dire all'animale di Libero è che i maschilisti sono sempre in ottima compagnia. Perché, come lui stesso scrive, citando (a sproposito) uno studio serio, "le donne con più educazione e competenze sono più facilmente nubili". Vi pare strano? Le donne che studiano, che lavorano, non possono essere costrette a sposarsi a 9 anni come accade nelle campagne indiane, o a fare figli a 14 anni come accade nell'Africa rurale. E soprattutto, anche se sposate, possono usare il celeberrimo contraccettivo orale, il più diffuso e sicuro nel mondo civile: "Facciamo sesso?" "No."
Perché deve sapere l'animale di Libero, che il suo modo di riempire le culle è quello di diffondere il costume della violenza sessuale familiare, diretta (cioé fisica) e indiretta (cioè psicologica).

Ecco perchè, anche se così dicono i numeri, io me la prendo (ma parecchio, se non si fosse capito) con lui.

lunedì 28 novembre 2011

Lapsus

L'Italia vista da fuori: B. si lamenta che è difficile stare sveglio in tribunale (come se non dormisse anche in Parlamento), Boeri e Pisapia menano mazzate alla credibilità del centrosinistra di governo, un bellissimo ossimoro in apertura di Corriere.it (Italia in recessione, piazza affari vola). Niente di nuovo insomma.
E poi un bellissimo lapsus in questo articolo di Repubblica.it: disastro Minzolini, le opposizioni chiedono le dimissioni.
Opposizioni? Forse a qualcuno sfugge che il governo è cambiato. O forse, più semplicemente siamo un Paese a maggioranza variabile. Perché alla RAI non si sono ancora accorti che B. è caduto e PDL e Lega sono ancora alleati.

giovedì 24 novembre 2011

Si riparte

Quattro giorni a casa, e si riparte. Dall'Etiopia al Messico, due paesi meno civilizzati del nostro, ma dove la ricerca, specie se sei geologo, è una cosa più seria che da noi.
Dal primo viaggio son tornato trovando un nuovo governo, dal secondo tornerò trovando un Paese più europeo? Vedremo...

martedì 22 novembre 2011

La fine di un grande amore

Vi ricordate le cene del lunedì? Le cene dell'amore tra Silvio e Umberto?

Pare che siano finite anche quelle.
Ergo: Bossi sputa anche nel piatto in cui non mangia (più).

domenica 20 novembre 2011

Il padre di tutti blog

Pippo riparte su una nuova piattaforma.
Migliaia di internauti in crisi di astinenza festeggiano.
Bentornato, e mi raccomando, più bello e più forte che pria.

sabato 19 novembre 2011

Voglio il tuo Profumo.

Onorevole Gelmini, non le dispiace lasciare il Ministero? No guardi, sto portando via i giochi di mia figlia, per il resto ho già portato via quasi tutto, comprese scuola, università e ricerca...
A vedere questa sfilata di silicone che esce, si capisce che ricostruire l'Italia è una cosa diversa da quello che hanno fatto queste signore sulle loro facce (grazie a nonleggerlo).

Un buongiorno a voi, un buongiorno a me.

Ci siamo. Si torna a casa.
Ancora negli occhi i panorami dell'altipiano etiope, i vulcani che spuntano dovunque, i bimbetti che sono dovunque, ma fuori del finestrino la laguna di Orbetello mi dice che casa è vicina.
Sono senza giacca, farà freddo ma a me non pare, il sole bacia questa terra e rende tutto più dolce.
Laura mi scrive su facebook: "bentornato in un Paese con qualche speranza in più". In un paese con qualche speranza, rispondo io, perché quello che ho lasciato qundici giorni fa era un paese che non osava sperare.
Vedo solo ora questo post bellissimo di Federico Russo, che non riesco a leggere fino in fondo perché c'è scritto continua ma il link non mi va. Un po' come l'incompiuta di Schubert, davvero fantastica e ti chiedi come sarebbe stato il seguito. Però è abbastanza per guardarsi indietro, e per capire che Federico è davvero giovane e io no: quando B. "scese in campo" ero molto più che quattordicenne e pensai subito che chi lo definiva una meteora destinata a fare un buco nell'acqua commetteva lo stesso errore che fece Giolitti con Mussolini.
Però, finalmente, qualcosa è cambiato. Qualcosa ancora non mi torna, non posso credere al PDL che appoggia un Governo per salvare il Paese, però vedremo nei prossimi giorni.
Intanto abbiamo un Governo di cui non vergognarsi, come dice Michele Serra, e almeno possiamo ricominciare a sperare.
Certo è che a vedere che contro Monti hanno votato la Lega (compatta), la Mussolini e Scilipoti, la speranza aumenta e i dubbi diminuiscono.

Forse l'Italia può davvero ripartire. Forse. Nonostante tutto siamo ancora un grande Paese, che anche un dittatorello mediatico all'amatriciana è riuscito a ingrigire ma non a stremare, e finalmente, sono felicissimo di tornare in un Paese e trovare qualcosa di diverso, qualcosa che cambia.
Anzi, un sacco di cose: passi pure per il Governo e una serie di ministri competenti, passi pure il fatto che ora l'Europa ci invita anzichè tollerarci, che i regionali veloci vadano davvero veloci e viaggino in orario, ma se davvero anche il blog di Pippo Civati ha cambiato indirizzo, allora significa davvero che tutto può cambiare in questo Paese.
Ci proviamo? Proviamo a ripartire? Perché, oltre le Alpi è il 2011, non il 1994, e forse la crisi sta per finire.
Un buongiorno a voi, un buongiorno a me.

mercoledì 16 novembre 2011

La pizza con la salsiccia

Quando vado a raccogliere rocce in giro, come ora in Etiopia, mi capita spesso di andare in posti dove di maiale non se ne vede neanche l'ombra.
E così appena ritornato, il mio più grande desiderio è quello di mangiare la pizza con la salsiccia, la sintesi perfetta di cosa mi manca di più da mangiare.
E anche sabato sera spero proprio di mangiarmi una bella pizza con la salsiccia, magari fatta in casa, e credo proprio che me la gusterò più del solito.
Perché sono felicissimo di essere stato doppiamente smentito (qui e qui), e sono felicissimo di tornare in un paese dove il maiale si trova in tavola e non più a Palazzo Chigi.


giovedì 10 novembre 2011

Gli occhiali ottimisti

Quando si va in campagna a campionare le rocce, si ritorna con le mani tutte spaccate, le lenti degli occhiali da sole graffiate (o una scheggia in un occhio).
Visto che quest'anno c'erano anche dei colleghi dell'Università di Amsterdam, roba seria, per non fare la figura del solito italiano che disprezza le misure di sicurezza, mi sono comprato dei guanti seri, e un paio di occhiali antinfortunistici.
Questi occhiali sono gialli, e appena te li metti, tutto pare più bello. In Etiopia siamo sul finire della stagione delle piogge, ma spesso il tempo è ancora nuvoloso. Beh, ti metti quegli occhiali lì, e ti pare che ci sia un sole (che non spacca le pietre, perché quelle me le devo spaccare da solo).
Ho subito ribattezzato questi occhiali gli occhiali ottimisti, e me li metto spesso e volentieri, non solo quando smartello.
Ecco, ho pensato che è come se negli ultimi 17 anni questi occhiali se li sia messi solo Berlusconi, e ci dipingeva un futuro roseo che vedeva solo lui.
Ora che Berlusconi è stato costretto a levarseli, forse sarebbe bene che noi tutti ce li mettessimo questi occhiali ottimisti.
Perché, nonostante tutto siamo ancora un grande paese, e possiamo farcela davvero.
E, come accade in tutte le democrazie serie occidentali, per fare le grandi riforme non occorre necessariamente un governo "di tutti" o un governo "tecnico", ma un bel governo di una forza politica seria che esce vincente dalle elezioni perché si è posta al paese con serietà, sobrietà, ma anche infondendo speranza.

martedì 8 novembre 2011

Fregata Magnificens

Lungo la rift valley ci sono un sacco di animali strani.
Mai tanti quanti nel Parlamento italiano, direte voi.
Eh, sì, ma tra i tanti, uno strano uccello che si è messo in posa davanti a noi mi ricorda da vicino il nostro Paese.
C'è voluto un po' per capire che animale fosse, però grazie ad Enza, abbiamo appurato che si tratti di una magnifica fregata.
Come l'Italia. Che mi sa che è stata rifregata anche stasera, perché quello dice dice e non si dimette mai.

domenica 6 novembre 2011

Gli spostamenti della Carlucci

La Carlucci passa dal PDL all'UDC.
Durante il tragitto rispetterà la coda o prenderà la corsia preferenziale?

In valigia

Per fare la valigia, ieri non sono potuto andare in Piazza San Giovanni, dove c'era il PD.
Tra le cose che ho messo in valigia c'è l'amarezza perché il discorso di Bersani non mi è piaciuto. E come Pippo Civati, lo dico senza acrimonia ma appunto con amarezza.
Perché non era abbastanza coraggioso. Perché le grandi intese si possono anche accettare, ma non evocare. Il segretario del mio partito dovrebbe dire che, se solo avessimo il consenso, l'Italia la sapremmo rimettere in sesto anche da soli.

Davvero è molto amaro criticare il segretario il giorno dopo una piazza così bella. Però che sia chiaro, non è voler male alla ditta, è volere un segretario capace di dire altre cose, come queste, ad esempio. Perché è di un PD più forte che il paese ha bisogno.

Si parte

A mezzanotte parte l'aereo per l'Etiopia. Monto sul treno a Pontedera e mi accorgo che l'abbraccio di Monica ha fatto partire una canzone dei Baustelle sull'iphone nel taschino della camicia. Mi metto le cuffie, la ascolto e l'arrivederci pare subito meno triste e più dolce.
In treno par già di essere in Africa, e mi fa un po' strano che i miei compagni di viaggio, di fronte a un bianco non urlino festosi "ferengiii", come sarà per i prossimi 15 giorni.

Partire è un misto di saudade, curiosità e speranza. Tutte le volte che vado penso che sarà bello estraniarsi per un po' dal teatrino Italia. Stare lontano aiuta a vedere tutto in modo più oggettivo e distaccato. In Italia pensi sempre che stia per crollare tutto, che il governo stia per cadere, ma quando torni è sempre tutto come prima, specie in questo lunghissimo crepuscolo berlusconiano, sospesi in questo limbo che sa più d'inferno che di purgatorio.
Stavolta è un po' diverso, par quasi di vedere la luce in fondo al tunnel. Spero sia l'ultima volta che mi vergognerò all'estero di essere italiano, spero che tra 15 giorni, quando tornerò troverò un paese migliore. Un paese con un governo diverso, in purgatorio sì, ma pronto a ripartire.
È con questa speranza che vi saluto: fate tutto quello che potete, a lavoro, nelle piazze, in Parlamento, per non farmi tornare in Italia vivendo l'ennesimo giorno della marmotta.

sabato 5 novembre 2011

Incarichi meritati

S.B., a proposito dei parlamentari che saltano qua e là: "Non posso lasciarli andare via senza averli incontrati tutti, ad uno ad uno e non per questa cosa orrenda che descrivo del calciomercato, ma per rimotivarli, se necessario, anche con incarichi meritati". 
E noi che pensiamo alla compravendita, ai mutui da pagare, al mercato delle vacche, alla proliferazione dei sottosegretari comprati con i nostri soldi. Ecco, non ci avevamo capito niente.
Gli incarichi sono meritati. Capito? ME-RI-TA-TI.
Il problema è, come Fabrizio potrebbe spiegare meglio di me, cosa si intende per merito.

Cambierà?

Piazza San Giovanni, cinque11.

Bellissima la piazza, un po' meno il palco.
Mentre Neffa canta cambierà quelli in piazza battono le mani, quelli sul palco si toccano.

Chi resisterà di più?

Domani si parte per l'Etiopia, e oggi ho dovuto saltare la manifestazione di Piazza San Giovanni, per preparare le valigie e tagliarmi i capelli.
Una cosa singolare che accomunava noi in fila dal barbiere era che, fino a qualche settimana fa, accendendo la TV, la radio o aspettando che si caricasse la pagina di internet, pensavano ad alta voce: "Vediamo se B. è cascato, se si è levato di torno." Ora, tutti quanti ci chiediamo: "vediamo se siamo falliti o se siamo ancora in piedi".
L'Italia è davvero un paese straordinario, se è capace di sopravvivere a questo governo.

I ristoranti di Genova

Dice B. che i ristoranti sono pieni. Magari pieni d'acqua, ma sono pieni, confermano a Genova.

giovedì 3 novembre 2011

Palpate iraniane

No, dico, se in Iran squalificano a tempo indeterminato due calciatori per un'esultanza un po' sui generis, cosa gli avrebbero fatto al povero Fantozzi?

martedì 1 novembre 2011

Tutti i santi

No, dico, ma di tutti i santi che si festeggiano oggi, almeno uno che ci da una manina a non fallire si trova?

La giornata dei record

Vi ricorderete di oggi perché l'Italia sta per crollare? Per il nuovo record dello spread bund BTP? Per il gol dopo 10" in Valencia-Bayer? Per il duecentesimo goal di Messi? O per il calciatore iraniano espulso dopo 16"?

Secondo me, il più importante record di oggi, assoluto e destinato a rimanere imbattuto molto a lungo, è la popolarità di un ministro. In un panorama desolante, il ministro Romano, riesce a scendere fino all'8% di apprezzamento.

Fate voi: o la mafia è diventata improvvisamente molto impopolare, o ha levato la fiducia al governo.